Come vestirsi per un colloquio di lavoro
Prepararsi ad una job interview può essere molto stressante soprattutto se non hai idea di cosa indossare. Anche se siamo nel terzo millennio e tutto...
Corpetti steccati, linee attillate si contrappongono ai movimenti sinuosi delle balze, su gonne e pantaloni.
Nella palette colori impera il nero, talvolta illuminato dallo scintillio delle paillettes dei tessuti e i toni del grigio. A vivacizzare le tonalità cromatiche ci sono gli aranciati, il ruggine in contrasto con il fuxia.
Abiti e completi, Nuova collezione
Aggiornamenti e curiosità dal mondo della moda alla scoperta di nuovi stili e nuove tendenze con un occhio anche al passato. Parleremo di moda etica e moda sostenibile, settore in continua crescita che finalmente è una realtà anche in Italia.
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Voglia di energia e vitalità, questo esprime la moda autunno inverno 2022/2023. Toni forti e decisi che lasciano il passo a nuance calde e intramonta...
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“Il lavoro a mano è uno dei tratti distintivi della nostra griffe insieme ad una grande cura per il dettaglio e ad un’eleganza all’insegna della sobrietà”. Fernanda Gattinoni
Continua il nostro viaggio alla scoperta delle icone della moda che hanno dato lustro all’alta moda italiana. Donne di carattere, di forza e di stile che si sono distinte nel panorama della moda italiana e che hanno segnato le generazioni future di stilist* di tutto il mondo.
Piccola, minuta, sofisticata, determinata e intraprendente, con un carattere di ferro Fernanda Gattinoni nasce in provincia di Varese il 20 Dicembre 1906. Appena diciannovenne si trasferisce a Londra dove lavora per uno dei sarti più esclusi e snob dell’epoca, Molyneux, che vestiva dive e regine.
Diventa una Mademoiselle, una specie di consigliera e confidente (anche se evita di diventare intima con le clienti per non offuscare la sua obiettività) e durante un soggiorno a Parigi, invitata dall’attrice Ina Claire per farsi mostrare gli abiti della collezione Molyneux, rifiuta di lavorare per Coco Chanel che definisce “insopportabile zitella tabagista”e rientra definitivamente in Italia per lavorare nell’Atelier Ventura accanto a Madame Anna, prima a Milano e poi a Roma. Finalmente, nel 1946 e poi nel 1965 inaugura i suoi atelier, il secondo proprio dietro via Veneto. Abbandonata dal marito e sola con un figlio piccolo, dotata di grande forza e carattere, non si abbatte e crea un vero impero dell’alta moda italiana.
La sua prima cliente fu l’attrice Clara Calamai per la quale ideò un tailleur verde. Furono tantissime le dive che diventarono clienti della sua Maison, ma non tutte rientravano nelle sue grazie. Come la Hepburn che considerava troppo perfettina e smidollata, o Liz Taylor che riteneva poco adatta allo stile Gattinoni.
Madame Gattinoni ama costruire il fascino delle sue clienti partendo da 0, come ricorda Stefano Dominella, Presidente onorario della Maison Gattinoni che ha lavorato per anni al fianco di Madame e del figlio Raniero, scomparso prematuramente e al quale aveva lasciato le redini dell’atelier. Tra le clienti che amava di più Anna Magnani, Lucia Bosé, Kim Novak. Ma quella che considerava in assoluto la sua creatura e che diventerà anche sua amica fidata è Ingrid Bergman. Di lei dice: “La donna che mi ha dato maggior soddisfazione è stata Ingrid Bergman. Trovo non abbia eguali quanto a bellezza, grazia, intelligenza e umanità”.
Alla morte del figlio Raniero nel 1993 a soli 40 anni, la direzione creativa dell’atelier viene affidata a Guillermo Mariotto che ne interpreta l’essenza, il carattere e lo stile.
Negli anni ’50 del 1900, in cui Roma era un vero set cinematografico a cielo aperto e ospitava grandi attrici di ogni nazionalità, la Gattinoni diventa famosa per i suoi tailleur di flanella grigia di dichiarato gusto anglosassone con cui veste la maharani di Palampur e per i suoi impalpabili drappeggi di seta lombarda con lavorazioni a canestro che risentono degli influssi francesi con cui veste Evita Peròn. Inoltre, riporta in auge lo stile impero in occasione del film Guerra e Pace creando proprio per la Hepburn degli abiti meravigliosi interpretando perfettamente l’essenza dell’attrice.
Insignita dell’onorificenza di Cavaliere di gran croce dal presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro nel 1998, si spegne nella sua casa di Roma nel 2002.
Quasi un secolo trascorso nel suo atelier, Fernanda Gattinoni è tra le più riservate e schive icone di stile femminili. La sua moda raffinata, elegante, sofisticata incanterà le dive di tutto il mondo. Il suo successo è dovuto anche al valore che ha sempre dato al lavoro a mano che ha sempre contraddistinto la sua etichetta insieme ad una particolare attenzione ad ogni dettaglio ma sempre sobrio, delicato e raffinato.
Sosteneva che “Un vestito non è chic se la gente si volta a guardarlo. Deve passare inosservato, e soltanto dopo tre volte che è stato visto, colpire. La prima dovranno pensare “è carino”, la seconda “è veramente carino”, la terza “che meraviglia!”
A questa donna meravigliosamente sofisticata Macramè ha voluto dedicare questo racconto. Una storia permeata di stile e di forza. Una donna che grazie alla sua passione e al suo amore della moda, al suo stile e alla sua raffinata eleganza è ancora oggi di ispirazione alle nuove generazioni di stilist*.
Credits della foto: Marie Claire da Archivio Gattinoni