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Corpetti steccati, linee attillate si contrappongono ai movimenti sinuosi delle balze, su gonne e pantaloni.
Nella palette colori impera il nero, talvolta illuminato dallo scintillio delle paillettes dei tessuti e i toni del grigio. A vivacizzare le tonalità cromatiche ci sono gli aranciati, il ruggine in contrasto con il fuxia.

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Aggiornamenti e curiosità dal mondo della moda alla scoperta di nuovi stili e nuove tendenze con un occhio anche al passato. Parleremo di moda etica e moda sostenibile, settore in continua crescita che finalmente è una realtà anche in Italia.

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Storia della gonna, il capo più amato dalle donne

La gonna, simbolo di femminilità, un classico intramontabile che non risente affatto dei suoi 7000 anni! Ebbene sì, la storia della gonna affonda le sue radici nella civiltà mesopotamica del 5000 a.C. Sia nella civiltà mesopotamica che al tempo degli antichi Egizi era un indumento che veniva indossato sia da donne che da uomini per coprirsi e ripararsi dal freddo, semplici teli di tessuti avvolti intorno al corpo.

Nel periodo dei romani e dei greci si ha la prima rivoluzione di questo indumento che diventa simbolo di potere. Nell’antica Grecia, ad esempio, faraoni e nobili indossano gonne lunghe fino alle caviglie, decorate e ampie, mentre la gente comune indossa gonne corte e semplici. I romani emularono i Greci anche nella moda della gonna soprattutto nella moda femminile che reinterpretò il modello di gonna greca in un ottica diversa.

Storia della moda: la gonna da semplice peplo a simbolo di status sociale

La gonna nella storia assume significati diversi grazie anche all’evoluzione dei costumi. È nel 1500 che la gonna diventa il capo femminile per eccellenza. In base al tessuto, alle lavorazioni e ai decori che la impreziosiscono la gonna identifica le classi sociali di appartenenza e diventa simbolo di status sociale.

Nel 1800 i volumi delle gonne aumentano enormemente e compare la crinolina, una struttura che aveva le sembianze di una “gabbia” e che rendeva le gonne molto gonfie. Ma è nel XX secolo che inizia la vera rivoluzione della gonna, rivoluzione scaturita dalla nuova esigenza delle donne di indossare vestiti più semplici e comodi.
Il XX secolo, caratterizzato dai movimenti femministi di emancipazione della donna, segna la vera svolta nella concezione di questo indumento. Coco Chanel la accorcia fino al ginocchio e nel 1954 propone il tailleur, tuttora capo iconico del guardaroba femminile.

Nascita della minigonna simbolo di ribellione e emancipazione femminile

La vera rivoluzione nella moda femminile si ha negli anni ’60, anni di fermento sociale in cui le donne vogliono affermare la propria personalità e identità in una società prettamente maschilista. Moda e diritti femminili si fondono e in questo clima muove i primi passi la “minigonna“, capo iper femminile attribuito a Mary Quant o a Courreges. La modella che la rese famosissima in tutto il mondo fu la giovanissima e bellissima Twiggy che divenne simbolo delle giovani avanguardiste che si opponevano all’idea della donna ingessata, costretta in tailleur e nel ruolo di mamma e moglie solo per compiacere gli uomini. Oggi la minigonna continua ad avere un valore simbolico e con il movimento #metoo ogni donna deve poter mostrare i centimetri di gambe che desidera senza dover subire il giudizio di uomini o donne.

Oggi la moda è un mix di stili. Sulle passerelle si vedono sfilare tipi di gonna diversissimi tra loro: gonne lunghe, corte, al polpaccio, a ruota, gonne con balza.
Anche noi di Macramè cerchiamo di interpretare il sentimento femminile proponendo modelli originali ma anche modelli del passato riletti in chiave moderna, come la nostra gonna portafoglio.
Insomma, ad ognuna la sua gonna!



Macramé

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